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Trois jours à Belfort
Samedì 18 Mai
Finalmente andiamo a Belfort (Francia) per il “1° Tour Internazionale della FBA”! E’ l’alba ed alle h6 Mauro parte da Bergamo con un Mercedes Porter bianco; alle h6,30 carica Lalla & Paolo a Brignano; dopo le h7 Maurix e Jean a Cassano (ricordo: mi giro e vedo arrivare Mauro con gli occhiali da sole, sopra un “bestione tedesco”, grosso come una casa e del colore della neve)... Caffè tutti insieme al bar Bellaria e via alla Gobba di Milano per raccogliere Fil, Roby e Vale… Eravamo leggermente in ritardo sulla tabella di marcia e morale: siamo schizzati fino al Monte Bianco a 140 all’ora e senza neanche una pausa per fermarci a fare… pipì!!! Il tunnel dopo l’incendio é stato risistemato: é riverniciato a metà di bianco tranne la volta, é bene illuminato con tante lucine blu e si può precedere solo a 70 km/h... Il viaggio é durato quasi 8 ore con Mauro che correva con il suo “giocattolone nuovo”, Roby che guardava le mappe ed il paesaggio meditando, Lalla & Paul innamorati tubavano ogni 2x3, Fil e JeanPier chiacchieravano e dormivano, Vale quasi sempre attaccato all’auricolare leggeva o si preoccupava delle % dei Diritti d’Autore o ritagliava le cartine con il nuovo sito www ed io ho disegnato e colorato il manifestino “FBA tour en France”... A turno si sparavano cazzate così grosse da piangere e piegarsi in 2 dalle risate... Ad esempio quella su Laetitia Casta, fidanzata di Francia... Vale: “le sistemerei l’incisivo...” ed io di rimando: “io invece mi farei fare 1 rigatone...” Ah ah ah…
Purtroppo abbiamo trovato una grossa perturbazione aldilà del traforo ed il tempo è andato via-via peggiorando, facendoci arrivare con JeanPier alla guida del “bestiù”, sotto 1 vero diluvio a Belfort dove per fortuna 1 volta giunti, ha smesso di piovere... Appena arrivati andiamo all’accueil del FIMU ed io mi guardo in giro cercando Alan il quale era già lì da 1 po’, e dove lo incontriamo? Vicino alle toilettes!!! Baci & abbracci, poi Claire la nostra guida locale ci porta a vedere dove avremmo suonato (sopralluogo strategico): nonostante lo sbattimento, l’organizzazione del festival e la nostra contentezza per essere arrivati ci fanno superare ogni stanchezza... Parcheggiamo il candido “conestooga” vicino alle mura vecchie e scarichiamo in Place de la République tutti gli strumenti sotto il tendone deposito sorvegliato, poi un po’ di libertà per tutti per capire dove eravamo finiti dopodichè ‘cominciamo ad organizzare il movimento’!
Belfort conta circa 60.000 abitanti e si trova in una conca in mezzo alle colline, proprio sotto il Ballon d’Alsace con il fiume Savoureuse che la lambisce... Situata tra il Jura alpino ed i Vosgi, proprio perché al confine con la Germania, é sempre stata una cittadina molto fortificata per impedire l’invasione dei tedeschi... E’ bella e ben ordinata ed ha ancora molti edifici dell’epoca medioevale, rinascimentale e napoleonica... Le mura del castello dei conti di Montbéliard sulla collina risalgono al medioevo (XII° sec.), la cinta bastionata tutt’intorno alla città vecchia e la fortezza sono colossali opere del regno di Luigi XIV° (il Re Sole) ed il rinforzo delle postazioni sono invece del periodo post Napoleone (1820-30)... Dopo la guerra contro i Prussiani del 1870-71 che ha visto l’assedio di Belfort per 3 mesi circa, quel matto dello scultore Bertoldhi, ha scolpito sotto l’edificio centrale della fortezza un feroce leone di 22x11 mt, nella roccia della collina: gigantesco ed impressionante simbolo della città!

A seguire, scarico dei bagagli all’hotel (?) ‘tutto plastica’ Formula 1 fuori dalla città (codice apertura porte (411544), camere piccole e sovraffollate [Vale, Fil e JeanPier; Roby, Paul & Lalla; Mauro, Alan ed io, con il primo dei 3 trii in cuccetta], in compenso c’era un bel giardino verde con tanti alberi intorno) e poi a mangiare nel refettorio seminterrato della Salle des Fetes... Lunga fila sino in strada, Fil che attacca bottone con chiunque respira (vedi la violinista di Lubecca), paranoia contro i tempi cronometrici [37’!] e cena a base di sbobba da mensa (con finto lapin-quasi-gatto etc etc)... A tavola cogliamo l’occasione per dimostrare a Claire che gl’italiani sono affabili, spiritosi e alquanto casinari... però brava gente! Torniamo al “depot” per prepararci e tra l’altro Alan ha portato anche un kilt mod. dress Gordon per JeanPier (bianco e da donna, infatti era di Eve, la sua ‘darling’) ma, dal momento che é un’occasione importante, Vale dice che é meglio indossarlo: allora lo metto col camicione di jeans out, versione “highlander casuals con treccine barbariche” che fa tanto s-bello a vedersi... E così un po’ di show é già pronto! Alle h20 arriviamo stra-carichi come facchini al kiosque à musique in Place de la Cathédrale per il soundcheck... I ragazzi del service non sanno niente di noi, ma Claire si da un gran daffare per tradurre ogni cosa e tutto scivola via più facile... Alle h21 attacchiamo una poderosa esibizione di un’ora che iniziamo con il sound non del tutto a posto, ma siamo così “caricati” che le celtiche, le canzoni e le 3 bourrées a 2T, nonostante qualche imperfezione qui e là, ci fanno terminare benissimo e in un crescendo di ovazioni... Presentazioni in francese molto informali, sintetiche, ma anche colte e quando possibile ridicole; comunque bravi i fonici ed il pubblico che gremiva la place davvero coinvolto e felice: abbiamo la sensazione di essere davvero unici... Alla fine vendiamo un bel po’ di cd del 1° e del 2° con l’aiuto di Claire, e sua madre viene a conoscerci entusiasta... Prendiamo molti contatti (questa é aria pura x Vale) e se ci fosse stato anche “Demons & Lovers” (già esaurito)...

Dopo aver lasciato gli strumenti al “depot” ognuno si tuffa nel festone del FIMU per conto suo, ma io mi attardo a sistemare le nostre custodie e così mi fermano ogni 10 mt per la strada chiedendomi ogni tipo di infos sulla band etc etc... Mi sento bene, sono contento, ma anche incredulo e... commosso! Solo come un pirla vado a farmi un paio di birre e sentire un po’ di musica in giro... A mezzanotte c’é il rendez-vous sotto il tendone per andare a dormire, ma vedo arrivare 2 missili: Fil (stupefacente!) e Mauro (incredibile!) che vengono a prendere i loro strumenti senza custodie!!! Non so come, ma Fil in meno di ½ ora ha combinato un ‘busker concert’ all’angolo della piazza della Cattedrale con bielorussi e portoghesi con i quali a turno si suona 1 pezzo... A loro supporto ballo tutte le sequenze di Irish dancing che mi ricordo (reels & jigs) e con chi capita, poi arrivano JeanPier con flauti, whistles e baghét, Vale col tamburello, Alan con chitarra e mandolino, e il tutto diviene una informale ed eccitante *festa nel festival* che dura circa un’ora oltre la mezzanotte con la gente che assiepa i marciapiedi e chiede indirizzi! Fil come leader dei ‘tiratardi notturni’ é a suo perfetto agio (l’é propri 1 terùn ke ‘l se desseda a ½ nocc ‘nsema ai vampir, robb de matt !), seguito come un’ombra da JeanPier e Alan, un altro che quando prende il pallino 6 alla frutta... E non ho capito come ha fatto, ma Fil ha agganciato anche la delegazione delle Bielorusse che si sta spartendo con JeanPier... In seguito anche Roby, Lalla & Paul partecipano al festino, ma é già molto tardi... Dopo tutti i convenevoli di rito, torniamo al tendone e poi al bus blanc con lo chaffeur ufficiale (Mauro) che ci guida a nanna... Sono oltre le 2 del mattino, siamo spossati, ma soprattutto ultrafelici perché ci rendiamo conto che siamo protagonisti di una grande positiva e fantastica “experience”!

 
Dimanche 19 Mai

Risveglio dell’Uomo del Monte (Mauro, ancora lui !) alle h9 circa per la colazione al piano terra, dove tra le inservienti c’é la cuginetta sosia di Laetitia Casta che bea la vista dei maschietti presenti e che si allaccia di corsa la camicetta viola dove nel frattempo, e soprattutto nel decolleté, si posavano gli sguardi allupati degli occhi di quasi tutti, soprattutto quelli di Vale, Fil e JeanPier... C’é un po’ di sole che splende sulla vallata, apposta per questo gruppetto di tosti e vivaci italiani e non, e una volta giunti in centro riposizioniamo lo “squalo bus” nello stesso identico posto (perché costoro sono individui che si affezionano anche ai luoghi!)... E così verso le 10,30, senza Lalla & Paul che tubano senza sosta, ci dirigiamo a visitare l’imponente piazzaforte di Belfort... Dopo un’ora di dura salita sulla grande collina e in ½ alle gallerie fortificate, siamo sulla terrazza in cima all’edificio principale della fortezza, da cui si estende una incredibile panoramica a 360° su tutta la vallata intorno ed ogni cosa che si può vedere é... “mignon”! Il palco dell’Arsenale é proprio sotto di noi e la Cittadelle ci pare ancora più bella nella ragnatela dei suoi vecchi vicoli e nello splendore delle sue antiche architetture... Mi sembra di vivere una vita parallela e come in un sogno: qualche volta vorrei davvero fermare il Tempo e vivere in questa dimensione il più a lungo possibile... Mi si presenta anche l’occasione per parlare un po’ di Antica Storia Locale e così dimostro che la mia famiglia non ha proprio buttato via tutti i soldi per mandarmi a squola... Purtroppo é tardi e dobbiamo scendere dalla collina; lungo il percorso molti ci riconoscono per “quelli che ieri sera hanno suonato bene !” Allora presento subito la band e stringo le mani a tutti: é una sorpresa ed una conferma insieme, e ne siamo tutti molto contenti ! Come schegge ritorniamo al tendone dove abbiamo il rendez-vous con Claire che ci sta aspettando per condurci a pranzo nella mensa di un palazzo Universitario (?) oltre il fiume e che ci ripete quanto la nostra esibizione le sia piaciuta... Nel tragitto ho modo di parlare a lungo con Paul che è in pratica divenuto anche il nostro reporter ufficiale: é intuitivo, sveglio e intelligente e la conversazione ovviamente riguarda Lalla e tutto quanto ruota intorno alla band... Ormai é quasi uno di noi!

Fine del repas e ritorno con foto in gruppo (e anche da deficienti!) sul ponte della Savoureuse... Dopo le 14 Vale si “sacrifica” per la causa ad una intervista alla Radio-Tv locale dove gli tocca anche cantare parte della “Jument”, ma non ci sembra patito... Ognuno per conto suo, fino alla nuova reunion pre-concerto... Per un po’ sto con Fil e JeanPier che si divorano a sguardi le Biele di ieri sera che cantano e ballano sopra il grande palco nero della République... Poi le numerose tipe, nel loro bel costume tradizionale, scendono per una polka tra la folla e alé, io tengo botta, JeanPier salta come un grillo, Fil perde in terra tutti gli Euro in moneta che aveva appeso nel suo nuovo contenitore del quale andava orgoglioso (eh, le vecchie scarselle di cuoio dei nonni)... Alla fine é un cinema collettivo: tutti lì a raccogliere i soldini di questo studente spilungone, bravo e un po’ sfigato... e tra l’altro, glieli danno anche indietro: é proprio fortunato! Alla fine dell’esibizione delle Biele vado a sdraiarmi sotto il tendone e sopra il plaid della bass drum di Vale per 45’ buoni... Sento il FIMU ruotarmi intorno o forse é l’eccitazione che mi fa girare la testa; di sicuro sono schizzato come un cobra e l’adrenalina é all’altezza della collina di Belfort... Mica male, neh? Alle 15,30 circa cominciano ad arrivare a coppie e coppiette i miei bravi pards e alle 16, forse stracarichi un po’ meno di ieri, andiamo all’Hotel de Ville dove nello spazio rettangolare della Cour de la Mairie teniamo un concerto straordinario: il più bello di quelli che abbiamo mai tenuto in un’ora davvero tirata di umori ed emozioni condensate! Io mi sento fresco e baciato dalla fortuna per essere arrivato fin qui con questa super band; le presentazioni mi vengono simpatiche, calorose ed interessanti e mi sento in dovere di trascinare sopra le nuvole tutta la gente che c’é... Mauro che non finisce più di stupirmi, sembra sentirlo e mi guarda ridendo soddisfatto e apre il mantice della fisa come non l’ho mai visto fare; Lalla é la quintessenza del canto, qualsiasi cosa canti; Fil si inventa delle cose di prim’ordine e non capirò mai abbastanza dove le ha pescate; Roby crea una dinamica perfetta e mette un tiro infernale in ogni pezzo e insieme a Vale, il quale papeggia sicuro dall’alto della sua pedana, forma una coppia che quadra tutto e che non ho mai sentito così “live” in questo genere musicale!!! JeanPier e Alan come due veri menestrelli suonano ancora in modo molto tradizionale incaricandosi di collegare a terra, per nostra fortuna, questa “ethnocelticfolkorkestra” ormai sempre più spaziale... Una bella nota di merito anche per Nicky & Nick di Ethnica (di Caloziocorte - Lecco) che hanno strappato un surplus di applausi ballando sui nostri pezzi: spesso improvvisando e addirittura mimando un duello ‘mediterraneo’ con tanto di dita a mò di coltello sulla tarantella e coinvolgendo molta gente nell’an dro finale... grandioso!

Anche la sequenza dei brani scelti ha contribuito molto a scaldare e tenere inchiodati lì tutti gli spettatori presenti, generalmente freddini, contenti di trovarsi non a due passi da inavvicinabili stars, ma di fronte a persone con una carica naturale che decisamente oltrepassa la media e davvero originali, con una seria preparazione fatta di sere e sere di prove e tanti sacrifici per superare le molte difficoltà... E così il pubblico si domanda da dove saltano fuori questi folletti iperdinamici, coinvolgenti, imprevedibili e tanto simpatici, che li diverte perfino quando fanno il soundcheck in diretta, come se niente fosse, “parce que nous sommes une vraie bourdel, comme dans tous les familles...” e poi “bienvenue sur notre ile”... Aignish & la Jument de Michaud fanno da entrée, ma le fondazioni dell’edificio tremano quando Roby attacca “Merrily” ed il vero concerto inizia con il circolo circasso, “allons faire tomber le ciel tous ensemble”... Vedo per un istante Claire e la sua amica Carine che, prese nel vortice, si danno 1 gran daffare a girare tra il pubblico con i box dei nostri dischi... “aprés le concert l’accordeonist serà heureuse de embrassé tous le femmes avec 1 cd dans les mains [mi giro, lo guardo per un attimo, vabbé magari non ha capito un cazzo... continua a dire “merci”...] beh, c’est un bel homme, c’est aussi la pain”... E’ così avanti in un delirio generale! Tutti battono le mani e cantano in coro... I reels & le jigs, Scarboro-reggae-reel-fair, Il cielo d’Irlanda, I still haven’t found e Dida’s tar a sorpresa in 1 gran finale elettrizzante, contribuiscono per 1 ora a portare giù quel “Paradiso” in cui spesso vorremmo andare e che per noi adesso é qui, nella Cour de l’Hotel de Ville a Belfort!!! Giunti alle presentazioni finali prima di “Greenlands”, una delle signore delle prime file si alza, si toglie l’elastico con un fiore fuchsia che le legava i capelli e me lo lancia tra i piedi mandandomi un bacio con la mano: é stato bellissimo ed ho avuto la sensazione che abbiamo trasmesso tante emozioni positive e molta felicità... “Merci Belfort, pour notre première bateme international et les deux soirées merveilleuses, a l’entière Organisation, a les gars du sons, a les danseurs et a vous ici pour cette fete extraordinaire... On ve pourtera pour toujours dans notres coeurs!” e stavolta ho fatto davvero fatica a rimandare indietro le lacrime... Alla fine mi sentivo così leggero che mi sono detto che se mai ho provato il senso del Trionfo nella mia vita, questo per un po’ lo é stato davvero, almeno nelle ore successive, e devo purtroppo constatare che la velocità della vita del 2000 non ci lascia godere abbastanza delle nostre soddisfazioni, quali esse siano !
Aprés le deluge FBA, riportiamo gli strumenti al “depot” e libertà totale per un po’... Me vado a zonzo in place de la Cathédrale insieme a JeanPier ed Alan e in compagnia di una birra, con la gente che mi squadra, alza il pollice e dice “bravo”, “good music”, “avez vous ici des cds a vendre?” Chiacchieriamo 1 po’ con Nico, il piccolo fonico del kiosque, che ci racconta del suo stupore per il fatto che suoniamo alcuni antichi brani francesi, che sentiva sin da piccolo e che suo padre ascolta ancora adesso, interpretati in modo impensabile da una “mixitalica” band! Poi rendez-vous al tendone h19,30 con Claire e Carine che ci conducono a cena al ristorante “Flammekuche” tra le due piazze centrali e ci consigliano specialità alsaziane con vino bianco Sylvaner e Pinot grigio... Mauro, Vale e Roby preferiscono mangiare alla mensa della Salle des Fetes, ma li ritrovo più tardi al Café in Place de l’Eglise dove, causa il freddo della sera, ci accaloriamo con un bel discorso sulle future prospettive del gruppo: sembriamo i 4 amici al bar di Gino Paoli, solo un bel po’ più determinati... Fil, JeanPier, Claire e Carine si sono già dileguati nel FIMU, Lalla & Paolo saranno da qualche parte in giro a tubare e Alan sparisce nella folla e ... tra la birra! Rendez-vous finale h23,30 circa al “depot” per salutare Claire e Carine, davvero molto disponibili, gentili, amichevoli e precise, alle quali abbiamo regalato i 2 cd che avevamo con noi... Aspettiamo un po’ preoccupati i due infanti che mancano: Fil d’Altamura arriva trafelato a tempo scaduto, ma scompare di nuovo tra la folla perché ha lasciato il pullover sul muretto?!? Allora chiamiamo JeanPier al cellulare di Lalla, ma il contatto non riesce! Imprecando in muting e pregando sottovoce anche in aramaico che non si sia perso (lo é già di suo), Vale dice: “Ve le immaginate le bestemmie se si perdesse in Cina?” e giù a ridere tutti per ¼ d’ora di fila... ‘Irish Grey Coppola’ arriva con il suo noto ritardo poco accademico e finalmente possiamo salutare e baciare le “guide”: “Merci de tout, au revoir!” Poi Mauro (sempre lui!) ci riporta tutti tra la contentezza e le risate al Formula 1 x l’ultima notte a Belfort!
 
Lundì 20 Mai
Mi risveglio in una stupenda mattina di sole con il cielo blu-blu-blu e l’aria che più fresca non si può! Toilette di rito e p’tit dejeuner alla mangiatoia di plastica del Formula 1, circondati dalla truppa dei “cinèss, ke menu mal a vann fora di ball”! C’é anche la cameriera sosia di Laetitia Casta che, pensando di non farsi notare, si é messa addosso una maglietta gialla super aderente con il risultato di avere decine di occhi, per fortuna ancora assopiti, appiccicati ai suoi capezzoli sporgenti... Alquanto imbarazzata la poverina tiene i vassoi più in alto per coprire le sue interessanti protuberanze, ma così facendo urta tragicomicamente contro la sua giunonica collega che sta lavando le tazzine e che le dice di stare più attenta, con un tono non proprio adatto per lo sviluppo di una grande amicizia... All’uscita carichiamo nel parking il bianco “animalone” in un mesto clima di scazzamento generale (perfino le ultime foto scattate da Paul lo dimostrano)... Ma é Alan che ha capito tutto: lui resta qui a godersi il gran finale del FIMU; infatti oggi é Pentecoste ed é Fete Nationale en France! Il “furbino” tra l’altro, ha invitato sin da ieri sera Claire a pranzo... ‘te capì el noster englishman’? Guarda cosa succede a frequentare gl’italici! Poi si sparerà anche qualche giorno di vacanza in Germania a trovare altri suoi amici... L’ha proprio fatta giusta e sono molto contento per lui perché gli voglio bene e lo saluto con un groppo in gola... Mi piace molto il suo modo di fare e ci vedremo presto, sia per le registrazioni del mandolino, sia per il tour di agosto in Inghilterra, di cui questo in Francia é stato, o almeno lo considero, un preludio... Alla fine si va, ma dico apertamente che non ho voglia di ritornare a casa con un giorno così bello, che l’ideale sarebbe stato restare in giro per l’Exagone francese almeno un settimana... Gli altri manco mi guardano e perfino Mauro non accelera più di tanto, come per godersi il bel paesaggio agricolo, ampio, forestale e verde dell’autostrada semideserta che si srotola su & giù tra queste luminose colline... e allora chiudo la bocca perché capisco che condividono con me anche questa grande malinconia! Dopo una sosta, che dicevano avrebbe dovuto essere breve, tutto il resto della band si dirige al grill per svolgere i soliti presenti bisogni di rito; io invece mi allungo per una pennica sull’erba del meraviglioso prato... della serie: ‘quanno cevvò cevvò’! Il resto del viaggio scivola via in fretta tra gli up & down di paesaggi meravigliosi e sempre ordinati, anche perché causa il giorno festivo, c’é ben poco traffico... 2’ di paranoia per un contatto che accende una spia rossa sul quadro del “Mercedes sQuola buz Benz” e in seguito almeno un oretta per fare i conti sui vari *dare & avere* dell’intera band... Poi si accende una discussione inimmaginabile tra Lalla e Mauro: in concomitanza dell’FBA England tour di agosto, lei ha invitato due suoi amici a seguirla (conosciamo solo la ragazza che é venuta 2 volte alle nostre prove...) e fin lì anche bene, il fatto é che costoro dovrebbero viaggiare con noi e, oltre a non sapere chi sono, non si riesce a capire l’utilità della loro presenza sul nostro pulmino, che dovrà essere guidato solo da Alan il quale, oltretutto, dovrebbe prendersi delle responsabilità per qualcuno che nemmeno ha mai visto... E non ci risulta neanche in che modo possano essere utili alla band... Nessun’altro si azzarda a dire niente, ma é meglio così: credo di interpretare il parere generale dicendo che sarebbe stata solo una stronzata rovinare un viaggio così bello per una cazzata del genere e litigando in mucchio... Alla fine, per stemperare un po’ il clima, mi permetto di dire che JeanPier dovrebbe essere un po’ più puntuale, così ci saranno meno occasioni per avere da ridire sui ritardi... Il pifferaio annuisce e trepidando torna alla guida dello “skualo buz”... Fil, da bravo viaggiatore del sud italico, mette i fogli di giornale sui finestrini per ripararsi dal sole, però li attacca tutti storti con lo scotch e gli si accecano gli occhi; allora gli tengo un breve trattato gratis di 30” sulla razionalità e glieli raddrizzo: “Sennò che cazzo ce l’hai qui a fare l’architetto, eh?”... Dopo un bel po’ vediamo 1 bella area in Haute Savoie e decidiamo una sosta per ogni genere di leggero conforto (toilette inclusa)... Il pastorfido (JeanPier) c’infila subito il “giocattolone bianco” e di fronte ad un bivio con due cartelli azzurri, dei quali uno con l’auto e l’altro con il camion… E lui dove va a parcheggiare? A destra ovvio, dove di solito vanno i TIR e poi in fondo al parking, quasi dove c’è il raccordo autostradale, cioé 300 mt circa più in là del grill! Noi chiaramente gli gridiamo in coro e con diversi toni il nostro disappunto e lui che fa? Invece di mettere una retro efficace, tira giù una sequela di osti... tra cui una: “Madona logia” in dialetto lodigiano che fa tremare il massiccio del Mont Blanc e ci fa sbellicare dalle risate per ½ ora... Alché, comicamente incazzatosi a modo suo, toglie le chiavi dal quadro, tira il freno a mano in fondo al piazzale dove si trova e scende... “E adesso andate a piedi e non rompetemi più i coglioni!” La scena viene osservata per intero da un camionista francese che dall’alto della cabina del suo bilico stava nel frattempo essiccando i suoi ciccici piedi puzzosi all’aria fresca ed al sole delle Alpi: minimo avrà pensato che era un pulmino in gita con dei ‘mongoli’ anormali... Passiamo il Monte Bianco e siamo in val d’Aosta verso le 14 circa; ancora una sosta più avanti per mangiare un paninazzo in un edificio ‘curtain wall’ con mega arco al centro e interni grigi, gialli & neri; disquisizioni e aneddoti su personaggi della musica irlandese e non anni ’80, poi Mauro é di nuovo nervosamente ‘in sella’ e ci tira ‘a canna’ sotto l’afa della pianura Padana fin nel caos di Milano, dove gli tocca procedere a rilento in un bestiale traffico ‘di punta’e così dopo un po’ siam tutti a casa! A gruppi e coppiette ci lasciamo un po’ tristemente tra baci & abbracci... “Ciao, é stato proprio bello!!!”
PS) infine Mauro (amò lü!), preoccupato per il traffico, riesce perfino a consegnare “ol bestiù” in orario verso le 19 a Curno: é un carro armato come l’ha definito Fil, un ‘panzerkampfwagen’ come penso io… non il Mercedes Benz, lui!
Maurix.

 

 
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