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Giunti al 20° anno di attività ed essendo pertanto catalogabili tra i gruppi più longevi nel panorama musicale del folk celtico italiano, abbiamo deciso di aprire una pagina per ricordare "PER SEMPRE" alcune persone che per tanto tempo ci sono state vicino e che ora, purtroppo, non ci sono più... Con ognuna di loro abbiamo suonato, ballato e cantato, mangiato e bevuto, riso e giocato... Con ognuna di loro ci siamo aperti alla confidenza e, ad ogni modo e aldilà dei risultati, con ognuna di loro abbiamo condiviso tanti momenti di vera, grande amicizia...
A tutti Voi cari "amici assenti" il nostro eterno e più sentito
ringraziamento per ogni cosa bella!
R.I.P.
Rosano Maggioni
(31/01/1949 - 03/06/2009)
Nato il 31 gennaio 1949 nel "Ruscét", il quartiere storico ed antico presso il Castello di Cassano d'Adda, Rosano Maggioni si dilettò alquanto nell'inquietudine del vivere quotidiano, sia come esperto informatico, poi come appassionato di antiquariato, finchè un giorno folgorato dalla leggenda di Robin Hood divenne prima un grande arcere e poi un Maestro di Tiro con l'arco nudo...
In seguito alla prematura scomparsa della moglie Rita si cimentò anche nella scrittura: diede infatti alle stampe "La bottega dell'angelo" un libercolo molto originale e divertente di memorie e poesie sulla loro bella storia d'amore e dintorni ed infine divenne pure un bravo ballerino di danze popolari, in grado di trascinare ed animare quasi praticamente da solo le più svariate feste folk a ballo, organizzate soprattutto dai gruppi "Girovagando" e "Ritminfolk", tuttora esistenti ed attivi...
Personaggio istrionico, acuto ed ironico, imprevedibile, dissacrante e colto, Rosano aveva il dono naturale di apprendere molto velocemente qualsiasi cosa lo interessasse davvero... Non amava la vita sociale in generale e solitamente parafrasava Snoopy dicendo: "quello che mi infastidisce non sono le persone, ma la gente..."
Rosano si spense a Lonato del Garda il 03 giugno 2009 assistito dalla sua nuova compagna Nadia e dai suoi amici ballerini bresciani e noi della *F.B.A.* in formazione completa e con l'esibizione delle ballerine del gruppo "Meet the Fairies" dedicammo a lui in via del tutto eccezionale (in quanto non siamo assolutamente soliti fare dediche) il nostro grande concerto del 10 luglio 2009, tenutosi proprio nella piazza del Castello di Cassano d'Adda, a pochi metri dove nacque e dove lui stesso sognava di organizzare una bella serata-concerto proprio come quella...
Ecco alcuni passaggi tratti dal suo libricino "La bottega dell'angelo" che definiscono un po' il suo modo di essere...
Sosteneva che in un'altra vita era stata una strega! Buona naturalmente. Credeva negli incantesimi (non so' se li abbia mai praticati), ma io non riuscivo mai a coglierla "con le mani nel sacco". Misteriosa, elusiva sull'argomento, non l'avevo mai vista "all'opera", però un giorno di Maggio... la vidi. Si, quella volta l'ho proprio vista: era inginocchiata in mezzo all'erba e alle pratoline, mi avvicinai senza fare rumore e guardai sopra le sue minute spalle. Stava con le mani unite a coppa e dentro una farfalla bianca muoveva lentamente le ali, mentre lei sussurrava frasi come in un sospiro, parole nascoste dal vento. La farfalla mi vide e volò via. Lei si alzò e dopo aver pulito le ginocchia si voltò e sorridendo mi guardò in fondo all'anima. Chiesi: "cosa stavi facendo?" "Niente" rispose "parlavo con la farfalla". Scossi la testa aprendo le braccia, con un balzo mi abbracciò, lentamente lo feci anch'io sussurrando "la mia streghina..."
4 maggio 1974
Vi siete mai fermati a guardare da vicino i sassi del Traversino? Sono belli, colorati, torniti da quella gigantesca mano che è il Tempo. I più piccoli sono i migliori, lacrime pietrificate cadute dalla guancia di chissà quale montagna e rotolate qui fino a noi. Con un po' di fortuna se ne possono trovare alcune che evocano fantasie incredibili: eccone una forma di cavallo e questo è un enorme seno di balìa. Se avete qualche ora da sprecare, andate alla "gera" dell'Adda: forse incontrerete un amico intento come voi a fantasticare.
Per un attimo ho provato un senso di libertà, anzi di liberazione. Non avevo più vincoli, obblighi , nessuno più mi avrebbe e detto "non fare cazzate", è durato un tempo indefinito quel senso di libertà, ma solo adesso capisco che era fittizio, irreale. Una cosa, qualsiasi cosa esiste in relazione alle altre. Niente e nessuno è libero realmente da tutto il resto. Si esiste in funzione di qualcosa, di qualcuno, si è parte integrale di un gigantesco meccanismo che si estende nel tempo, nello spazio, dall'infinito all'infinito, senza soluzione di continuità. Quale sia stato il nostro scopo forse un giorno lo scopriremo (forse), quale sia il mio scopo oggi non so'. Mi basta sapere che ho vissuto, che abbiamo vissuto insieme, che abbiamo camminato, sofferto e riso insieme, il resto non conta ed in ultima analisi non me ne frega niente di saperlo e tanto meno di sapere quale sia o possa essere il mio ruolo nel grande disegno dell'Universo.

 

 
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